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Farmaco per la sclerosi multipla potrebbe trovare applicazione nel trattamento del tumore del colon-retto correlato alla colite


Dopo aver identificato un meccanismo che promuove l'infiammazione intestinale cronica e lo sviluppo del cancro del colon-retto, i ricercatori del Virginia Commonwealth University Massey Cancer Center a Richmond negli Stati Uniti, hanno dimostrato che Fingolimod, un farmaco attualmente approvato per il trattamento della sclerosi multipla con il marchio commerciale Gilenya, potrebbe potenzialmente arrestare o ridurre la progressione del cancro associato alla colite.

L'aumento della produzione di un enzima noto come sfingosina chinasi 1 ( SphK1 ) induce le cellule che rivestono l'intestino a produrre più molecole di sfingosina-1-fosfato ( S1P ), che attivano una serie di meccanismi biologici alla base di infiammazione intestinale cronica, sviluppo e progressione del cancro associato alla colite.

Utilizzando modelli animali si è cercato di dimostrare che il farmaco Fingolimod diminuisce l'espressione di SphK1 e del recettore S1P ( S1PR1 ), interferendo con lo sviluppo e la progressione del tumore correlato alla colite.

L'aspetto più significativo di questo studio è il potenziale terapeutico di Fingolimod nel trattamento del cancro associato alla colite.

E’ stato scoperto un ciclo di auto-alimentazione che provoca infiammazioni intestinali croniche e aumenta la progressione del cancro associato alla colite.
I ricercatori hanno dimostrato che l'aumento della produzione di SphK1 e S1P determina un'attivazione sostenuta di NF-kB e Stat3, entrambe proteine chiamate fattori di trascrizione, che controllano la trascrizione del DNA nel nucleo di una cellula al fine di rispondere agli stimoli ambientali.

Questa maggiore attivazione di NF-kB e Stat3 porta a un aumento della produzione del fattore di necrosi tumorale alfa ( TNF-alfa ) e di interleuchina-6 ( IL-6 ), che sono piccole molecole pro-infiammatorie secrete dalle cellule del sistema immunitario.

L’aumentata infiammazione, a sua volta, porta a un aumento della produzione di SphK1 e S1P, innescando un circuito dannoso.

Si tratta del primo studio in cui SphK1 e S1P sono stati collegati a NF-kB, Stat3, all'infiammazione cronica e al cancro associato alla colite.

Poiché una delle conseguenze delle malattie intestinali infiammatorie è un maggiore rischio di sviluppare il cancro del colon-retto, il prossimo passo nella ricerca sarà quello di esaminare i campioni di sangue dei pazienti con sindrome dell'intestino irritabile e cancro associato alla colite per misurare i livelli di S1P. ( Xagena2013 )

Fonte: Cancer Cell, 2013



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